km1 nasce dalla conversione temporanea di un'avio superficie in luogo per concerti con artisti nazionali ed internazionali in Puglia.
il pay off aziendale é collegato alla storia della struttura ma anche evocativo dell'immaginario associato alla musica.
La singolarità della sua morfologia data dalla pista di atterraggio lunga un chilometro è stata lo stimolo primario nella progettazione. Ho scelto di nominare il brand proprio km1 come sintesi estrema di questo concetto.
Dietro la scelta inoltre, ci sono due motivi di carattere pratico:
un nome così breve è perfetto per essere memorabile e facilmente impiegabile nella comunicazione sia digitale che stampata per una promozione efficace dei concerti;
è un codice che conoscono quasi tutti i popoli, sia quelli che usano il sistema metrico decimale che gli altri, ragion per cui risulta facilmente pronunciabile in ogni lingua, rendendo più facile la comprensione del nome stesso anche ad un'utenza internazionale.
obiettivi di marketing sovrapposti
Una delle singolarità del progetto risiede nel fatto che l'obiettivo primario di marketing non è stato soltanto costruire il brand km1 come organizzatore di concerti competente e riconoscibile sul territorio locale e nazionale ma promuovere in contemporanea il primo concerto ufficiale della struttura, una delle tappe del tour Il bello d'esser brutti di J-ax.
Il tempo di applicazione della campagna è stato di circa 4 mesi, da maggio al 14 agosto 2015, data del concerto che concludeva tutto il viaggio.
Per questo ho attuato delle strategie che nella fase iniziale si concentravano sulla struttura utilizzando il concerto come elemento di attrazione mentre nella seconda fase ho ribaltato l'attenzione sull'artista per focalizzare gli sforzi sulla buona riuscita del live.